(detto
il Cappuccino o
il Prete
genovese). Pittore ed ecclesiastico italiano. Allievo a Genova del senese P.
Sorri, entrò nell'ordine dei Cappuccini nel 1597. Successivamente
lasciò il convento, per dedicarsi alla pittura. Esperto conoscitore del
Manierismo toscano e lombardo, acquisì l'amore per la rapida pennellata e
per i contrasti di luci e colori, come testimoniano le sue prime opere
(
Compianto su Cristo morto,
Santa Caterina). In un secondo tempo
si accostò alla sensibilità dei maestri fiamminghi, che ispirarono
il suo stile maturo, caratterizzato da una grande libertà di tocco e
dalla propensione per colori caldi e brillanti (
Il pifferaio,
La
cuoca,
Berenice). Trasferitosi a Venezia nel 1630, venne a diretto
contatto con la lezione dei massimi maestri veneziani del Cinquecento,
approfondendo la conoscenza di P. Veronese. Si affermò rapidamente
nell'ambiente artistico veneziano, aggiudicandosi importanti commissioni;
creò la decorazione del soffitto della biblioteca Marciana, la
Carità di San Lorenzo e numerosi ritratti (
Il doge Francesco
Erizzo,
Il vescovo Alvise Grimani,
Cavaliere di Malta) (Genova
1581 - Venezia 1644).